Conte: così vengono dei dubbi

Conte si arrabbia per la gestione del VAR che non interviene sul rigore per l’Inter.

Antonio Conte è sicuramente una persona che quando deve dire qualche cosa non si fa pregare ed anche questa volta non lesina le critiche al regolamento che gestisce il VAR.

Ma che significa che il Var non può intervenire? A volte può, a volte non può… O c’è o non c’è per correggere gli errori, se c’è un errore deve intervenire, punto e basta. Ma che significa? E’ una cosa che mi ca veramente inc…are. Il signor Marelli può dire ciò che vuole, ma cosa significa che l’arbitro Mariani deve decidere lui sulla situazione? Si era partiti benissimo col Var, adesso si stanno aggiungendo situazioni che inducono retropensieri. Se c’è un errore il Var deve chiamare l’arbitro, non devo essere io a farlo, non serve il Var a chiamata“. 

Già i retropensieri!

Gli interisti in genere e ancor di più la società non ci vuol sentire da quest’orecchio, ma la protesta del resto del mondo pallonaro inizia ad essere costante ed insistente e forse meglio farebbero in casa nerazzura a prendere in cosiderazione il fatto che “il rumore dei nemici” di Mouriniana memoria, ha fatto il suo tempo.

Se sono, come sono, errori arbitrali o buchi di regolamento, per tali vanno presi e non come un attacco alla sacralità nerazzurra.

In conferenza stampa Antonio Conte ribadisce il suo pensiero: “Mi ha dato fastidio il rigore. Il Var può essere d’aiuto per l’onestà, invece il protocollo crea delle dietrologie. Se c’è un errore, si interviene e si corregge, oppure si chiama l’arbitro e l’arbitro valuta. Così invece si creano dietrologie e cattivi pensieri, e io cattivi pensieri non ne voglio avere“.

Redazione

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