Europa dolceamara

La Roma perde male, la Dea pareggia soffrendo e la Viola vince a fatica.

Non ci eravamo illusi che la serata europea potesse essere la classica passeggiata di salute per le squadre italiane, ma sinceramente pensavamo in qualcosa di meglio.

Era chiaro che l’impegno dei giallorossi fosse il più difficile: il Leverkusen ha messo in cascina “solo” il 47° risultato positivo in stagione o se vogliamo non perde da 47 partite. I neo campioni di Germania sono sicuramente una squadra forte ma soprattutto all’inizio i giallorossi avevano dato l’impressione di essere in grado di fare qualcosa di meglio.

Il disgraziato gol subito, non è possibile fare certi errori, ha condizionato la partita ed alla fine i gol subiti potevano essere molti di più. Il Leverkusen corre come Usain Bolt e la Roma arranca, ma si fa sorprendere più di una volta dalle ripartenze fulminee delle Aspirine e forse DDR qualche aggiustamento lo poteva anche fare. Possibilità di passare il turno per la Roma quasi a zero.

L’Atalanta alla fine si porta a casa un pareggio in trasferta utile, rischiando qualcosa ma anche sbagliando qualcosa. L’OM ha giocato il suo miglior calcio ed ha anche avuto fortuna nel trovare il goal con un tiraccio sbilenco che oltre a voler dire pareggio, non ha dato la possibilità alla Dea di far male nelle ripartenze, anzi ha gasato gli avversari.

Qualificazione apertissima con una piccola percentuale a favore dei nerazzurri di Bergamo.

La Viola poteva chiudere la pratica quando la superiorità numerica e di risultato, si era sul 2 a 1 per la Fiorentina … non si può prendere un contropiede in quella situazione di partita. Alla fine però il goal vittoria oltre che al vantaggio, esiguo ma sempre vantaggio è, fa capire come il Brugge sia battibile e che la sua difesa un pò pasticciona può regalare ancora emozioni e goal alla Fiorentina.

Ritorno difficile ma possibilità di finale intatte.

La speranza è quella di non ripetere l’anno delle tre finaliste italiane per poi svegliarsi con niente in mano.

Redazione

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