La giusta causa

Il licenziamento per giusta causa lascia molte perplessità.

Come si usa dire alla fine sono volati gli stracci.

Allegri viene defenestrato senza tanti complimenti, anzi dei complimenti non c’è ne nemmeno l’ombra, la giustificazione appare quantomeno discutibile: comportamento non in linea con lo stile societario, sintetizziamo.

La prima cosa che ci viene da dire è che chi è senza peccato scagli la prima pietra, perché da quando l’Avvocato non c’è più e con Boniperti Presidente dello stile Juventus se ne sono perse le tracce e non lo diciamo per critica ma semplicemente per cronaca.

Mettersi qui a fare l’elenco di quello che è capitato dalla Triade in poi pensiamo sia superfluo, visto che i fatti sono arci noti e rivangare è una perdita di tempo che lascia solo spazio ad interpretazioni a seconda della parte in cui ci si schiera.

Ora i casi sono due: è scattato il trappolone nei confronti di Allegri o Max è nella felice posizione di fregarsene altamente dei soldi a testa altissima ha detto in faccia quello che pensa.

Il Trappolone

Detto che lavorare in ambiente dove tutti ti remano contro oltre a non essere facile, potrebbe nascondere vista la giustificazione della giusta causa, anche una rivalsa per mobbing, non entriamo nel merito perché qui dopo essere stati tutti virologi per un paio d’anni, trasformarci oggi in giuristi del lavoro forse non è il caso.

Il problema, se possono essere un problema una manciata di Milioni per chi ha utili da Miliardi, era da una parte risparmiare e dall’altra “fargliela pagare” ad Allegri perché ha osato ribellarsi in maniera eclatante a chi investito direttamente da Elkann del potere assoluto, facendo finta di nulla, voleva festeggiare un qualcosa che non gli appartiene (ricordiamo all’interessato che è comunque un potere temporaneo).

Soffia oggi, spingi domani e chissà cos’altro che non sappiamo deve aver portato all’esasperazione Max Allegri, e probabilmente tutto questo è stato pensato in maniera scientifica per arrivare al risultato odierno. Ovviamente è una supposizione.

Chissenefrega

Diciamo che Allegri non ha propriamente il problema di arrivare a fine mese e preso dalla rabbia forse, dall’esasperazione più probabile, abbia pensato: ma sai che c’è … ma chissenefrega dei loro soldini, delle loro manfrine ora dico e faccio quello che voglio e vadano al diavolo.

Giuntoli? Mi hai esonerato dal primo giorno dicendo che c’erano obiettivi da centrare e poi se ne sarebbe parlato – immaginiamo abbia pensato il Max furioso – contattavi allenatori al mattino e mi facevi i sorrisi alla sera? Ora sul carro dei vincitori non ti voglio. Sempre ammesso che il DS ci volesse salire.

Ora ci ri-poniamo la domanda: ma se ci fosse stato l’Avvocato con Boniperti come front man, non avrebbero preso Allegri da una parte , nel silenzio mediatico assoluto, dicendogli chiaramente quali erano le intenzioni e trovando un accordo che soddisfasse entrambi? Pensiamo proprio di si e quello era lo Stile Juventus.

Schierarsi non è proprio il caso, anche perché in fondo quello che interessava cioè il Titulo è arrivato quindi facciamo l’ultimo paio di riflessioni.

La prima: I Media che si sono scandalizzati per “l’aggressione al Direttor Vaciago“, si sono zittiti di colpo quando il Direttor Minaccia ha capito che sarebbe stato preso in mezzo alla Giusta Causa, e quindi alla telefonata di Allegri ha prontamente risposto con un si incontriamoci, facendo finire tutto a tarallucci e vino spegnendo sul nascere le urla di chi voleva addirittura procedimenti per aggressione.

La seconda: Ma il messaggio di Andrea Agnelli a favore di Allegri tributandogli onore e gloria (dovuti a nostro avviso) non ci fa capire che realmente il Max furioso ha fatto la fine del vaso di coccio fra i vasi di ferro, diventando vittima di una lotta fratricida che va avanti da quasi 20 anni?

Abbiamo il pensiero che in tutta questa brutta faccenda qualcuno vincerà di corto muso ed il Professore in Materia chi è?

Redazione

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