The End

Vittoria dell’Inter con polemiche a San Siro per il rigore dubbio.

Ora che l’Inter ha saltato la siepe e si trova nel giardino (così sostenevano) che ha ospitato la Juventus a lungo, forse anche i nerazzurri si renderanno conto che a volte le cose capitano e che fare dietrologia su tutto e sempre non è un esercizio giusto.

Il rigore di ieri che ha deciso in suo favore la sfida con il Genoa, che per inciso meritava molto di più che lo zero che può scrivere in classifica, con una rapida rassegna stampa può essere archiviato come per lo meno dubbio se non inesistente. Ma così è andata e ora l’Inter si trova a + 15 sulla seconda che al momento è la Juventus.

Come già con l’Atalanta senza andare troppo indietro, gol annullati e rigori assegnati spingono l’Inter sempre più in alto , ma tolta la partita di ieri sera in cui i nerazzurri hanno giocato molto meno bene del loro standard, tutto si può dire tranne che i milanesi non meritino di trovarsi al comando della classifica della Serie A.

A nostro avviso il campionato è finito e nemmeno un esercizio di autolesionismo reiterato potrà dividere l’Inter dalla seconda stella. Potrà così concentrarsi sulla Champions Simone Inzaghi che ieri ha chiosato sul rigore concesso con parole al miele: “Siamo fortunati in Italia. Adesso è un momento in cui si sta sbagliando, ma come addetti ai lavori bisogna cercare di crescere su questo: dobbiamo cercare di aiutare gli arbitri, anche se per l’adrenalina non è facile, perché andando tanto all’estero dico che non possiamo lamentarci della nostra classe arbitrale. Sarà un grandissimo passo in avanti quando noi allenatori per primi non chiederemo chi è l’arbitro o il Var e andremo a giocare solo cercando di fare il meglio in campo”.

A onor del vero Inzaghi non è mai stato un grande lamentoso, sempre equilibrato nel limite del possibile che il suo ruolo impone.

Cerca di tenere alta la tensione dei suoi dicendo che avranno tre partite difficili, Bologna, Atletico e Napoli e che nulla è ancora deciso, che nel calcio tutto può succedere, ma mentre lo dice i suoi occhi ridono e sprizzano gioia.

Di strada dalla finale del Campionato Primavera quando allenava i ragazzi della Lazio, persa con il Torino di Moreno Longo a Chiavari, di acqua sotto il ponte ne è passata veramente tanta e non a caso oggi le voci su un suo possibile passaggio ad un Club pluri-miliardario ne iniziano a girare anche se nel concreto pensiamo che il suo unico pensiero sia quello di entrare per sempre nella Storia nerazzurra, perche la seconda stella cucita sulla casacca prima del Milan vale un Triplete.

Redazione

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