Ombre sulle inchieste Juve

Inchiesta Perugia: da Suarez ad Allegri, da Cristiano Ronaldo ai conti di Andrea Agnelli Juve spiata?

Tanti, troppi i dubbi su quanto è successo alla Juventus fatti che influenzano ancor oggi la vita sportiva e non solo dei bianconeri che sono stati più volte nel mirino di un “dossieraggio abusivo” quello che ha fatto scattare la maxi-inchiesta di Perugia. 

Uno spionaggio a orologeria, nei momenti più delicati della gestione Agnelli, con l’obiettivo di trovare scheletri negli armadi o prove di eventuali reati questo quello che emerge dall’analisi dell’inchiesta di Perugia.

Parte tutto quando Suarez sostenne il famoso esame di italiano all’ Università di Perugia, nei giorni burrascosi dell’adesione del club al progetto Superlega, quando si è parlato del ritorno di Allegri in panchina dopo il biennio sabbatico e nelle ore in cui la cessione di Cristiano Ronaldo è diventata più di una banale suggestione di mercato.

Il sospetto degli inquirenti è che ci sia stato un piano per creare nocumento alla vecchia governance, magari per farla saltare. Una tesi che alcuni sostengono maliziosamente da tempo anche alla luce dell’uragano generato dall’inchiesta Prisma, capace di resettare l’intero CDA e condizionare il club tra penalizzazioni e processi.

Juventus spiata?

 La coincidenza degli accessi a “tema Juve” nelle banche dati non lascia dubbi: chi voleva colpire sapeva come e quando farlo. L’interrogazione di Suarez all’ateneo perugino allo scopo di ottenere la cittadinanza e trasferirsi poi a Torino, giudicata dagli inquirenti «una farsa», scatenò ad esempio una clamorosa fuga di notizie. Questo fatto è davvero collegato all’inchiesta sul dossieraggio? È quanto sospettano oggi in procura. Nell’autunno del 2020, qualcuno nel capoluogo umbro ipotizzò addirittura l’esistenza di una talpa e la magistratura accertò nei mesi successivi l’attività dell’ex cancelliere Guadagno, che scaricò dalla banca dati un’informativa della Guardia di finanza relativa all’uruguaiano, come raccontato ieri dal quotidiano “La Verità”. Due anni e mezzo dopo quei fatti, è emersa in superficie l’attività del pm della direzione nazionale antimafia, Laudati, e del luogotenente della Finanza, Striano, accusati di intrusioni illecite nei sistemi informativi (il Serpico, il Siva, lo Sdi, il Sidna, il Catasto ecc.) per creare condizioni tali da richiedere l’apertura di dossier pre-investigativi su soggetti non attenzionati dalle forze dell’ordine. Nelle carte emerge come entrambi nutrissero un interesse nei confronti della Signora.

Supposizioni su Allegri e Ronaldo

I conti correnti di Andrea Agnelli, ad esempio, furono setacciati il 19 aprile 2021, la mattina successiva alla presentazione della Superlega.

Si ipotizza l’intenzione di colpire l’ex presidente, mettendolo in difficoltà nel momento in cui veniva considerato a capo dei ribelli, perchè è bene ricordare che al Club Superlega gli iscritti erano molti.

Il 7 giugno toccò ad Allegri e anche qui la tempistica non sembra casuale: era passata poco più di una settimana dall’annuncio del ritorno in bianconero e nel frattempo iniziavano a serpeggiare le prime illazioni su ipotetici pagamenti all’estero riconducibili al gioco online. Poche ore dopo la stessa mano entrò illegalmente, secondo i magistrati, nel profilo di Cristiano Ronaldo: il portoghese stava preparando gli Europei e, secondo quanto sarebbe emerso soltanto più avanti, in quella data aveva già detto di voler andare via.

Le verifiche sul suo conto, nelle ipotesi investigative, sarebbero nate per far saltare una cessione salvifica per i conti in sofferenza del club bianconero. A chi conveniva?

Domande per le quali non esistono risposte ma come diceva Andreotti nella prima Repubblica: ” A pensare male spesso ci si azzecca”.

(le fonti per l’articolo sono state La Verita ed il Corriere dello sport)

Redazione

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